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Paolo-Maggis

Paolo Maggis: Vita

Paolo Maggis è un artista italiano che lavora prevalentemente nell’ambito della pittura.

Nasce a Milano in Italia il 29 dicembre 1978.
Cresce a Vimercate, provincia di Milano per poi trasferirsi nel capoluogo lombardo nell’anno 2000.
Tra il 1996 e il 2000 studia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera frequentando il corso di pittura con il professore ed artista Beppe De Valle.

Terminati gli studi inizia la sua carriera espositiva.

Nel 2004 sposa Claudia Praderio. Undici anni dopo nasce il figlio Samuel.
Nel 2005 si trasferisce a Berlino (Germania) sino agli inizi del 2008 anno in cui si trasferirá a Barcellona dove tutt’ora vive e lavora.

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Paolo Maggis, H3, 2015, 41x33cm: testa. Sguardo verso il basso, reclinata. Gioco di toni grigio-azzurri che si mescolano con il bianco. Contrasto tra stesure secche e ruvide con pennellate bianche cariche di materia.

 

Paolo Maggis: Mostre

Paolo Maggis presenta la sua prima personale di pittura I volti neri nel 2000 presso lo Spazio Obraz di Milano. Successivamente esporrá frequentemente in varie città europee tra cui Berlino, Colonia, Barcellona, Madrid, Roma, Napoli, Baden-Baden ed ancora Milano.

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Paolo Maggis, Head black, 2015, 41x33cm: testa, ovale, geometria. Dal grigio verdoso emergono i segni delle transizioni precedenti. E su questo grigio un’altro più scuro e violaceo costruisce dei volumi in contrasto con un rosa-bianco solcato da segni fucsia. Pittura secca, che lascia leggere le sedimentazioni.

 

Tra le mostre personali piú importanti Monito(r), allestita a Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto, l’installazione alla Permamente di Milano intitolata 10 di te, Cacho a Cacho e CO2 presso la Galleria Metropolitana di Barcellona, Paolo Maggis presso Binz&Kraemer di Colonia, Tohuwabohu presso lo spazio GFJK di Baden-Baden, le mostre In Nodum Coacti e Chapters presso la Marena Rooms Gallery di Torino, ed il progetto Earth/Stars: cinque mostre in cinque spazi pubblici presso Baumwolle Spinnerei di Lipsia, il Circolo Culturale Artistico di Ortisei, Barcelona Work Box di Salomó-Tarragona, Ex Chiesa di San Francesco di Como e Palazzo Panichi di Pietrasanta. Quindi il progetto Io Esisto Museo D’Arte Contemporanea di Caserta Mac3, la personale berlinese Judas’ Mystery presso Galerie Burster, Testa Rompone Artspace di Colonia, The abstract side of reality presso Blu Corner ed I Salotti entrambi a Carrara, la grande personale presso il Serrone di Villa Reale di Monza 15 Million K ed infine All present presso Riccardo Costantini Contemporary di Torino.

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Paolo Maggis, Body,2015, 55x65cm: corpo tre quarti posteriore, braccio, testa, spalle e schiena. Rosa e rosso su toni verde vescica. Pennellate piatte, fondo fluido e grumi bianchi di materia.

 

Si ricordano le due partecipazioni al programma della Biennale di Venezia anno 2003 (La Nuova scena artistica italiana) e 2011 (Padiglione Italiano – Lombardia), Sefenblasentreffen presso Glogauer di Berlino, Sine Die al Museo d’Arte Contemporanea di Gibellina, The Gentlemen of Verona Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti, Nasdat Galleria D’Arte Contemporanea – Palazzo Ducale di Pavullo, WIR2 Klinger Forum Lipsia, Mein lieber Alf. Ein Zimmer für Alfred Flechtheim Osthaus Museum Hagen, Close Up Palazzo Collicola Spoleto, Praestigium Contemporary Artists from Italy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino, Mappa dell’arte nuova Fondazione Cini Venezia.

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Paolo Maggis, H1598, 2015, 160x180cm: corpo, Cristo rovesciato. Massa orizzontale di colore rosa e giallo su fondo nero dalle pennellate verticali. Il rosa di colpo sale dalla massa e taglia il nero verso destra la prima volta, e la seconda verso sinistra come un tronco squarciato che lasci vedere la sua carne bianca.

Paolo Maggis: Cataloghi

Su Paolo Maggis son stati pubblicati diversi cataloghi: Paolo Maggis-Monito(r) pubblicazione Skira; Paolo Maggis, Cacho a Cacho e In Nodum Coacti pubblicazione Silvana Editoriale. Nel settembre 2011 viene presentato presso le sale del Pan di Napoli il nuovo libro Paolo Maggis pubblicazione Carlo Cambi Editore sui primi dieci anni di lavoro dell’artista in occasione della mostra omonima. Nel 2012 viene presentato sempre il nuovo libro BIONERS – Paolo Maggis, Bigas Luna a cura di Roberta Bosco che Carlo Cambi Editore dedica allo spazio creativo che I due artisti condividono, alla loro vita e al loro lavoro.Nel 2013 lo stesso editore pubblica il libro Earth/Stars che racchiude al suo interno le immagini del ciclo omonimo.
Fondamentale per lo sviluppo del suo lavoro l’amicizia con l’artista e cineasta Bigas Luna.

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Paolo Maggis, Study of a body, 2015, 46x38cm: Corppo, schiena, spalla, testa. Detriti di colore sedimentatiemergono da una stesura grigio fumo. pennellate secche nere riprendono il quadro trasportate da una inerzia casuale che le spinge da sinistra verso destra. Il bianco a dar la luce. Due pennellate viola freddo e tre rosa carne escono con forza dal quadro, rigide, secche, dure, materiche e corte.

 

Con lui hanno collaborato tra gli altri scrittori ed intellettuali come Luca Doninelli, Norbert Fritz Krause, Bigas Luna, Raul Montanari ed Aurelio Picca; curatori e giornalisti come Judith Borowski, Roberta Bosco, Andrea Bruciati, Alberto Mattia Martini, Gianluca Marziani, Marco Meneguzzo, Pere Soldevila, Alberto Zanchetta.

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Paolo Maggis, H1518, 2015, 33x41cm: testa, astrazione. Destrutturazione del soggetto, costruzione del quadro. Rosa verdi ed azzurri dati a tesa larga. Incastro di pennellate. Le due pennellate rosa dirigono il quadro.

 

Paolo Maggis continua a creare ed esporre il suo lavoro.

Paolo Maggis: Arte

L’arte di Paolo Maggis si situa nell’ambito della ricerca gestuale/astratta che utilizza la realtá come fonte sorgiva per potersi sviluppare.
Seppur proveniente da una accademia realista basata sulla fedeltá alla forma del soggetto, in Maggis si nota sin dagli inizi una necessitá espressiva che trascende, appunto, la correttezza formale, per trasportarla nel territorio dell’espressione astratta che oscilla tra introversione ed estroversione.

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Paolo Maggis, Study of a body, 2015, 33x41cm: schiena, spalle, testa, capelli. Tela vergine. Pennellate rapide, secche povere. Pennello stretto. Il rosa ed il viola del fondo fanno da introduzione ad un volume nero rosso dove le pennellate lottano per la sopravvivenza. Un colpo di bianco materico interviene deciso.

 

L’opera é il risultato di una lotta della materia pittorica che si libera dei limiti imposti dal soggetto.
La carica fortemente espressiva, autonoma, spesso ai limiti della violenza é indipendente tanto da sottrarre alla realtà le sue sembianze per poi ritrasmetterle secondo forme nuove.
Ogni pennellata, ogni colore gioca un ruolo determinante per la costruzione dell’opera.

La comunicazione avviene a livello epidermico prima ancora che concettuale.
Il processo costruttivo dell’opera porta spesso il gesto ad un esito crudo che fa dell’energia, tenacia ed intenzione il punto cardine dell’espressione.
Nelle opere di Paolo Maggis si legge chiaramente la necessità che ogni gesto compiuto sulla tela sia definitivo, per intenzione e qualità pittorica.

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Paolo Maggis, Profile, 2015, 27x23cm: testa reclinata, ricordo, padre. Pennellate nere, veloci e povere sbozzano la presunta ombra di una forma ripresa poi dai toni chiari ed interventi a pennello fine azzurro. Le pennellate son fresche e istintive, senza geometria.

 

Il soggetto della pittura di Maggis é quindi la creazione di una realtá altra che rimetta insieme tutti gli aspetti del sentire umano.

Paolo Maggis: Opere

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Paolo Maggis, Magpie, 2015, 23x27cm: gazza ladra, testa, natura. Relazione natura essere umano. Pittura sintetica al limite della povertà pennellate nere dense su pennellate nere liquide. Pennellate che cancellano le antecedenti nere. Fondo bianco tirato orizzontalmente. Interventi secchi gialli.

 

 

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Paolo Maggis, Head-2, 2015, 38x46cm: testa rovesciata. Dormiente. Pittura bianca, generosa e materica si mescola con fondo ocra e rosso freddo delle zone d’ombra. Interventi verdi a rafforzare le ombre e la forma. Pennellate prevalentemente corte e mosse.

 

 

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Paolo Maggis, H9, 2015, 41x33cm: la pittura anteriore e sedimentata si riscopre con colpi piatti di pennello che incidono quella fresca e viva del nero. Un ammasso di pennellate e gesti chiari squarciano il nero creando tensione vitale che dalla base de quadra sale verso l’alto. Testa rovesciata, testa schiacciata al suolo. il soggetto scompare al di fuori dello spazio.

 

 

 

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Paolo Maggis, Study of a body 40x50cm: corpo rovesciato, testa, viso, braccia. Il bianco divide lo spazio in quattro parti circondato da un fondo nero pece che entra nell’immagine secco definendone gli ingombri. Il rosa torna a rafforzare il bianco in alcuni punti cardine.


 

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Paolo Maggis, Storm, 2015, 89x116cm: i colori ricordano una tempesta estiva. Il nero cupo che copre un fondo anteriore violaceo contrasta fortemente con la parte alta del quadro dove il giallo cadmio chiaro rafforzato dal bianco lotta contro il nero mescolandosi. Le figure scompaiono dentro a questa lotta cromatica dove le pennellate si muovono liberamente, fluide e decise per poi entrare come luce all’interno del relitto dell’immagine. Forza.

 

 

 

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Paolo Maggis, Reverse, 2015, 33x27cm: testa rovesciata, morte, caduta. Una forma rosa tirata a spatola apre il dipinto su un intorno luminoso prevalentemente rosso e verde-bruno. La orizzontalità dell’andamento dei toni cupi viene spaccata dalla forte verticalità della pennellata liquida e rossa a sinistra e dalla forma chiara che seppur sviluppandosi in senso verticale mantiene un andamento orizzontale come movimento interno della materia.

 

 

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Paolo Maggis, Head-3, 2015, 38x46cm: testa reclinata. Su superficie pittura evanescente viola e nero fondo materico azzurro, pittura libera. Pennellate sottili riprendono la forma e pennellate bianco-gialle intervengono a creare nel centro una grande zona di luce.

 

 

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Paolo Maggis, Head, 2015, 30x25cm: testa, velo. Azzurro e grigio scuro su sedimentazione verde. Spatola, sfumatura ed impasto. Tensione orizzontale. Pennellate rosa sintetiche ricostruiscono la forma. Mattoni.

 

 

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Paolo Maggis, H1597, 2015, 180x210cm: corpo astratto. Sedimentazione di strati. la pittura in superficie liquida, tirata. Pennello schiacciato contro la tela. Lotta, Pennellata diagonale nera che scappa dal quadro verso destra, rosa come tassello inchioda il movimento veloce delle pennellate al suo centro.

 

 

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Paolo Maggis, H1597, 2015, 89x112cm: testa, teste, corpo, corpi. Fusione di due soggetti o espansione di uno. Monocromo con intrusione di magenta che si mescola con i grigi, il bianco ed il nero. Sotto il nero del fondo il giallo cadmio.

 

 

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Paolo Maggis, H1523, 2015, 46x55cm: corpo, metamorfosi, testa, mano. Erotismo del rosa. Pennellate dure, nette, rapide e poco spesse. Due pennellate bianche diagonali di grande spessore ed una nera a raggio intorno ad un fuoco verde acido.

 

 

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Paolo Maggis, H1522, 2015, 46x55cm: schiena, dietro, testa. la fine del mondo. Il nero si muove secco su una sedimentazione anteriore. Il bianco si sporca per ricostruire una forma sintetica e lascia riapparire una punta di rosa. Una pennellata diagonale di banco denso a sinistra introduce al quadro come punto di luce.

 

 

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Paolo Maggis, H1509, 2015, 81x65cm: testa verde, ritratto. Pennellate di larga dimensione verde strutturano lo spazio delinea una forma netta su una pittura anteriore e secca. L’azzurro appare in superficie come stratificazione anteriore e remota. Pennellate fini rosa e rosse incidono lo spazio mentre una “s” rovesciata di bianco disegna un riflesso.


 

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Paolo Maggis, H6, 2015, 41x33cm: Naso, bocca, mento disegnati da un segno nero che inchioda la pittura verde, grigia e rosa che si muove libera nello spazio. Materia generosa, ricca a volte grumosa.

 

 

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Paolo Maggis, H5, 2015, 41x33cm: testa. I rossi ed i rosa si mescolano con il grigio payne del fondo nella parte superiore del quadro. La direzione della pittura spinge lo sguardo verso il centro-destra della base dove pennellate bianco-sporco centrano il soggetto.

 

 

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Paolo Maggis, Edge, 2015, 195x147cm: rosso su fondo neutro, pittura gestuale. Tre figure costruiscono una piramide. Il vertice verso l’alto e sotto il baratro. Il nero frastaglia le forme e sporca il bianco azzurro. Una pennellata rosa verticale taglia l’mmagine.

 

 

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Paolo Maggis, Collapse, 2015, 150x160cm: corpo accovacciato. Chiusura e protezione. Luce gialla su fondo azzurro ed ombre corvine. Sciabolate circolari , pennellate dure ed ampie. Pennellate sottili, materiche rosa e rosso primario solcano immagine.

 

 

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Paolo Maggis, Head, 2014, 24x26cm: testa, occhi chiusi, serrati. Scultura. Base lucida ma senza materia. Pochi gesti, immagine elementare segni primitivi e materia diradata. L’olio disfa la materia lasciandola colare. Rosa magenta e nero.

 

 

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Paolo Maggis, Head, 2015, 38x46cm: testa, tre quarti appoggiata alla destra del quadro. Pennellate veloci, irregolari. Il giallo incendia l’immagine che si sviluppa prevalentemente su toni rosa-bruni. Il fucsia interviene ad inchiodare il movimento sulla tela di cui a tratti si legge la preparazione vergine.

 

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